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L'Indian Evidence Act, originariamente approvato in India dal Consiglio legislativo imperiale nel 1872, durante il Raj britannico, contiene una serie di regole e questioni affini che regolano l'ammissibilità delle prove nei tribunali indiani.

L'Indian Evidence Act, identificato come legge n. 1 del 1872, chiamato Indian Evidence Act, 1872, ha undici capitoli e 167 sezioni ed è entrato in vigore il 1 settembre 1872. A quel tempo, l'India faceva parte dell'Impero britannico. Per un periodo di oltre 125 anni dalla sua entrata in vigore, l'Indian Evidence Act ha sostanzialmente mantenuto la sua forma originale, tranne alcuni emendamenti di volta in volta.

Modifiche:

Legge sugli emendamenti al diritto penale, 2005

La promulgazione e l'adozione dell'Indian Evidence Act è stata una misura giudiziaria innovativa introdotta in India, che ha cambiato l'intero sistema di concetti relativi all'ammissibilità delle prove nei tribunali indiani. Fino ad allora, le regole delle prove si basavano sui sistemi giuridici tradizionali dei diversi gruppi sociali e comunità dell'India ed erano diverse per le diverse persone a seconda della casta, della comunità, della fede e della posizione sociale. L'Indian Evidence Act ha introdotto una serie di leggi standard applicabili a tutti gli indiani.

La legge si basa principalmente sul costante lavoro di Sir James Fitzjames Stephen, che potrebbe essere definito il padre fondatore di questo ampio atto legislativo.

Indian Evidence Act- Edu Guide

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